Caduta dei capelli e calvizie femminile
Il numero di donne che soffre di caduta dei capelli è in costante aumento. Stress e tensioni quotidiane, inquinamento ambientale e trattamenti cosmetici aggressivi, sono alcune fra le cause. La caduta dei capelli nelle donne assume risvolti psicologici ancora più preoccupanti che nell’uomo, non solo perché i capelli influenzano la piacevolezza estetica del viso, ma anche perché la calvizie femminile è culturalmente meno accettata di quella maschile. Perdere i capelli per una donna significa vedere compromessa la propria femminilità.
Il fattore ereditario ha scarsa incidenza nellacaduta dei capelli femminile e i problemi causati da squilibrio di ormoni androgeniinteressa solo una percentuale di donne in menopausa. Inoltre gli ormoni femminili (estrogeni) contrastano l’azione degli androgeni producendo minori ripercussioni negative a livello dei follicoli piliferi.
In linea di massima la caduta dei capelli nelle donne è di carattere transitorio, sempre che si intervenga tempestivamente stimolando la produzione di capelli: laddove i follicoli sono ancora recuperabili infatti la ricrescita dei capelli è possibile. Tranne che nei casi di esclusiva competenza medica, è possibile migliorare l’habitat del cuoio capelluto contrattamenti tricologici specifici che contrastino i fattori negativi come l’eccessiva produzione di sebo, la forfora e la cute dei capelli secca.
I capelli vanno trattati con tutto il rispetto che dedichiamo a qualsiasi altra parte del nostro corpo.
Soffrono quando ci curiamo poco di loro, quando li stressiamo con permanenti, tinture o colpi di sole, quando non abbiamo un’alimentazione corretta o siamo stressati e ansiosi. Sfortunatamente molte donne sottovalutano i “campanelli d’allarme” che preannunciano una caduta di capelli anormale e si affidano a rimedi “fai da te”, prodotti commerciali o pessime lozioni per capelli, che spesso peggiorano il delicato equilibrio del cuoio capelluto.
Soffrono quando ci curiamo poco di loro, quando li stressiamo con permanenti, tinture o colpi di sole, quando non abbiamo un’alimentazione corretta o siamo stressati e ansiosi. Sfortunatamente molte donne sottovalutano i “campanelli d’allarme” che preannunciano una caduta di capelli anormale e si affidano a rimedi “fai da te”, prodotti commerciali o pessime lozioni per capelli, che spesso peggiorano il delicato equilibrio del cuoio capelluto.
Bisogna quindi procedere con attenzione; alle prime avvisaglie di caduta dei capelli, in presenza dipersistente prurito alla testa o dolore al cuoio capelluto, di capelli grassi o forfora, è davvero consigliabile prenotare una visita tricologica e fare un test del capello. Sottoporsi all’analisi dei capelli non porta via molto tempo (l’esame dura circa un’ora) e permette a molte donne di mantenere i propri capelli sani e belli.
Donne e caduta capelli fisiologica
Innanzitutto bisogna precisare che entro certi limiti la caduta di capelli nelle donne, come negli uomini, è del tutto fisiologica. Si tratta di un ricambio naturale legato al ciclo di ricrescita dei capelli, equivalente del fenomeno che, nel mondo animale, viene chiamato muta o cambio del pelo.
Caduta capelli donne: Effluvio Telogen
Tecnicamente si indica una caduta anormale dei capelli (senza la comparsa di aree glabre), causata da un evento stressante psichico o fisico, con il termine di telogen effluvio (o effluvium). Si tratta di un fenomeno che colpisce prevalentemente la donna e consiste in un aumento temporaneo del numero di capelli che cadono in fase telogen (al termine della fase di crescita). Tale processo è la conseguenza di un accelerato passaggio dalla fase anagen a quella catagen ed infine alla fase telogen. La caduta interessa tutto il cuoio capelluto, comprese le parti laterali e posteriori della testa. I capelli che cadono ricrescono quando il fenomeno di effluvio ha termine e quindi non vengono persi in maniera definitiva; ma se la caduta è significativa può provocare capelli visibilmente diradati. Esiste anche un telogen effluvio stagionale che si manifesta come aumento della caduta di capelli in primavera e autunno.
L’EFFLUVIO TELOGEN, può essere di due tipi:
ACUTO
Si manifesta con una forte caduta dei capelli, circoscritta generalmente in un periodo di tempo breve, in cui i follicoli con ciclo di ricrescita regolare entrano prematuramente in fase telogen. Questi episodi possono essere indotti dall’assunzione di alcuni farmaci (anticoagulanti, farmaci tiroidei, farmaci per il sistema nervoso, agenti antipertensivi, ecc.), o da malattie (anoressia, tumore, ecc.);
CRONICO
Non sono rari i casi di donne colpite da una intensa e cronica caduta dei capelli, senza una causa riconosciuta. Questo tipo di perdita dei capelli si distingue da altre cadute temporanee per la persistenza nel tempo e tendenza a ripresentarsi in diversi periodi dell’anno. Tale fenomeno risulta assai stressante per le donne che lo interpretano, giustamente, come un rischio di calvizie precoce. Generalmente tali episodi sono reversibili, anche se un particolare indebolimento della capigliatura lo si osserva sempre. Per questo può diventare fondamentale che i capelli e il cuoio capelluto siano curati e protetti. Un’accurata analisi del capello risulterà fondamentale per identificare correttamente le cause della caduta di capelli femminile.
Caduta capelli donne: cause scatenanti
Comunemente si tende a credere che la quantità di capelli che cadono sia il principale parametro per valutare la salute della capigliatura. In realtà ciò che conta è la qualità della ricrescita dei capelli. Se la nostra capigliatura mantiene una massa e una qualità pressoché costanti nel tempo, non bisogna preoccuparsi della quantità di capelli che vediamo cadere durante i lavaggi o restare attaccati al pettine, perché significa che i capelli persi vengono rimpiazzati dalla crescita di nuovi capelli.
Se così non è significa che c’è un problema di salute del capello le cui cause possono essere varie:
FEBBRE
Può portare a un aumento della caduta dei capelli 8-10 settimane dopo l’episodio; di solito la perdita è moderata e sempre reversibile. La febbre, che comporta un aumento dell’attività metabolica, va probabilmente a interferire con la capacità di replicazione delle cellule della matrice dei follicoli impedendogli di proliferare normalmente. Sostanze pirogene endogene, come l’interferone α e γ possono infatti rallentare la velocità di proliferazione delle cellule follicolari.
POST-PARTO
Durante il periodo della gravidanza la fase anagen viene prolungata e, come risultato, la percentuale di capelli in questa fase aumenta progressivamente fino a raggiungere circa il 10% in più nel trimestre finale. Dopo il parto la tendenza si rovescia e molti capelli in fase anagen entrano in fase catagen e quindi telogen. Nel periodo tra il primo e il quarto mese dalla nascita del bambino la caduta aumenta perché ci sono molti più capelli in fase telogen, cioè la fase in cui il capello è pronto a cadere Il fenomeno continuerà per diversi mesi e potrà essere anche più intenso in presenza di fattori aggravanti quali il trauma post-parto, perdite di sangue e diminuzione dei livelli proteici del plasma. Il completo recupero avviene solitamente in 4-12 mesi. La caduta di capelli post-parto è più marcata nella zona frontale e nelle regioni temporali, ma può anche essere generalizzata, mai totale. Tende ad essere meno evidente nelle gravidanze successive alla prima.
ALIMENTAZIONE CARENTE
Si ritiene che il 30% delle donne che perdono i capelli prima dei 50 anni sia dovuto a carenze alimentari di vario genere. Queste favoriscono l’indebolimento e la persistente caduta dei capelli. Il diradamento complessivo della chioma è una conseguenza somatica del deficit di sostanze nutritive.
DIETE DRASTICHE
La scelta di ridurre drasticamente la propria dieta alimentare soprattutto nelle giovani donne non è insolita; adolescenti in sovrappeso spesso si sottopongono a diete a base di frutta e verdura, del tutto prive di proteine. Donne con gusti alimentari molto rigidi, al contrario, in certi casi non assumono sufficienti vitamine e oligoelementi. In queste condizioni la salute dei capelli può essere compromessa e causare una caduta capelli anomala e preoccupante.
INFLUENZA DELLO STATO DELLA TIROIDE
E’ probabile che ci sia una significativa correlazione tra il livello e la durata delle disfunzioni della tiroide (ipotiroidismo, ipertiroidismo) con la severità del fenomeno di caduta dei capelli nelle donne. Curando il problema in tempi utili il problema è completamente reversibile se, invece, l’alterazione tiroidea si protrae per tempi lunghi si può arrivare all’atrofia di alcune delle unità follicolari.
INTERVENTI CHIRURGICI E ANESTESIE
Donne sottoposte a interventi chirurgici con anestesia prolungata e ingente perdita di sangue, possono essere colpite da una intensa caduta di capelli. La ricrescita avviene generalmente entro 4 mesi.
STRESS PSICOLOGICI, ANSIA ACUTA E DEPRESSIONE
Stati acuti d’ansia, traumi psicologici e depressione, sono talvolta cause di alopecia psicogena (da stress). Capelli eccessivamente fini, secchi e deboli, sono occasionalmente causati dagli stessi fattori.
Caduta capelli donne: alopecia androgenetica
L’alopecia androgenetica femminile è un diradamento dei capelli di origine genetica e colpisce ledonne che in famiglia presentano casi di membri di sesso femminile con capelli diradati saranno colpite più frequentemente da caduta dei capelli.
La perdita di capelli nelle donne procede in forma distinta da quella maschile. Nelle donne la linea frontale dei capelli rimane intatta, mentre la perdita di capelli si manifesta in forma di diradamento generale della corona e della parte frontale della testa.
Come per l’uomo anche per la donna gli androgeni (ormoni maschili) sembrano essere i principali responsabili dell’alopecia androgenetica. Nelle donne la quantità di questi ormoni è nettamente inferiore, ma a causa della menopausa, dell’avanzamento dell’età e altri fattori, il loro numero tende a crescere causando una maggiore caduta di capelli.
Altre cause della caduta di capelli nella donna
Le donne che accusano una caduta di capelli anormale devono considerare altri possibili fattori causali non genetici:
- Anoressia o bulimia
- Eccesso di vitamina A
- Infezione locale di tipo virale
- Assunzione o interruzione della pillola anticoncezionale
- Tossicità dei farmaci (per esempio l’antimitotic usato in chemioterapia)
- Ipertiroidismo
- Malattie della tiroide o del fegato
- Ostruzione epatica o renale
- Inibitori ACE
- Insufficienza di acidi grassi essenziali
- Anfetamine
- Carenza di zinco
- Farmaci anti-colesterolo
- Bromocriptina (usata per inibire la lattazione)
- Affezioni dell’asse ovarico, surrenale o pituitario
I principali esami che si possono effettuare per determinare le cause della caduta capelli nella donna e trovare i giusti rimedi comprendono:
- visita tricologica con esame del capello per verificare il deterioramento strutturale che rende i capelli fini e sfibrati;
- il tricogramma. Analisi al microscopio di un campione di capelli per individuare eventuali problemi del ciclo di ricrescita;
- il mineralogramma. Analisi del capello utile a individuare eventuali insufficienze alimentari, come ad esempio quella da ferro.
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