Dermatite localizzata da grattamento (Neurodermite)
Infiammazione cutanea cronica, superficiale e pruriginosa, caratterizzata da placche secche, squamose, ben delimitate, iperpigmentate, lichenificate (cute ispessita con accentuazione della normale quadrettatura) di forma ovale, irregolare o angolare.
Eziologia, sintomi e segni
La malattia è un circolo vizioso con prurito che suscita grattamento, che scatena a sua volta ulteriore prurito. Non vi giocano alcun ruolo i fenomeni allergici. Le donne sono colpite più frequentemente rispetto agli uomini, con un'età d'insorgenza compresa tra i 20 e i 50 anni. È raro il riscontro nella razza nera, mentre è comune negli asiatici e negli indiani d'America.
Una zona cutanea può divenire pruriginosa a seguito di una irritazione primaria o senza causa apparente. Le aree più frequentemente coinvolte sono la zona occipitale, le braccia e le gambe. Il grattamento vigoroso induce un sollievo transitorio, oppure può esacerbare il prurito. Anche lo stress e la tensione aumentano il prurito, per cui il grattamento tende a divenire un'abitudine inconscia. Il decorso è abitualmente cronico.
Diagnosi
La diagnosi solitamente può essere posta con la semplice ispezione, rilevando una placca completamente sviluppata, formata da un alone brunastro di papule con una zona centrale costituita dalla confluenza di lesioni papulose desquamanti. Vanno escluse le possibili cause latenti, in quanto un prurito generalizzato, senza apparenti lesioni della cute, può insorgere in corso di numerose patologie sistemiche (v.Prurito ).
Terapia
Il paziente deve essere avvertito che il prurito e lo sfregamento provocano modifiche cutanee, dovute alle lesioni da grattamento, causate dal prurito incessante. Quindi, il circolo vizioso di prurito e grattamento deve essere interrotto. Il prurito può essere controllato più efficacemente con cortisonici topici; si può applicare una pomata massaggiando fino ad assorbimento o, per evitare la possibilità di grattamento, delle bende chirurgiche impregnate con flurandrenolide (da applicare la mattina e sostituire la sera). Piccole aree possono essere infiltrate localmente con un cortisonico a lunga azione, come il triamcinolone acetonide 2,5 mg/ml (diluito in soluzione salina), alla dose di 0,3 ml/cm2 ripetuto q 3 o 4 sett. Può essere utile la somministrazione orale di H1-bloccanti antiistaminici oppure di doxepina (10 mg al momento di coricarsi; eventualmente aumentabili a 25-50 mg/die se ben tollerati).
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